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La scelta obbligata dei Datome

luigi ceccon/ Lascia un commento/ 435/ 0

Prima lista dei convocati del nuovo direttore tecnico della nazionale Italiana, Meo Sacchetti. Molte conferme e qualche sorpresa (il figlio Brian Sacchetti in primis) con la sicurezza però che a far discutere saranno le convocazioni dei giocatori di Euroleague Fontecchio e Abass (Milano), Datome e Melli (Fenerbahce) e Hackett (Brose Bamberg). Le convocazioni sono state diramate in vista della prima “finestra” per le qualificazioni mondiali che inizieranno a Torino il prossimo 24 novembre, contro la Romania. Le “finestre” per le nazionali, sullo stile di quelle decise dalla FIFA servono, secondo quanto detto dal Segretario Generale Patrick Baumann (quello che di fatto invitò Messina, che non apprezzava la formula delle qualificazioni mondiali, a farsi gli affari suoi), a far riposare d’estate i giocatori delle nazionali. In realtà le finestre mondiali sono state calendarizzate senza tenere in alcun conto gli impegni dei giocatori delle squadre che partecipano alla Euroleague e quelli che militano in NBA (ma qui non sarebbe una novità).

Questo nuovo calendario, varato dalla FIBA sembra essere l’ultimo atto di una guerra intrapresa dalla FIBA nei confronti della ULEB (Union des Ligues Européennes de Basket-ball) organizzatrice e detentrice dei diritti della Eurolega e della Eurocup (ex Uleb Cup). Guerra cominciata con il divieto della FIBA alle squadre di club di partecipare all’Eurocup, pena l’esclusione delle squadre nazionali, di partecipare alle competizioni internazionali. Divieto che si è poi trasformato in minaccia di radiazione dai campionati da parte delle Federazioni Nazionali, nei confronti delle società disobbedienti e poi nella mancata partecipazione alla Eurocup (e al mancato guadagno che ne è derivato) per Sassari, Reggio Emilia, Cantù e Trento.

Atti propedeutici alla nascita della “Champions League”, la lega dei Campioni marchiata FIBA, che raccoglie sì alcune delle vincitrici dei campionati nazionali (ad esempio Venezia) ma anche molte carneadi del basket di oltreconfine (e italiano per chi oltreconfine vive e gioca). Una lega che dovrebbe sembrare più appetibile della Eurocup (cui adesso ci si può iscrivere) e più facile da vincere dell’Eurolega e che ha ulteriormente inflazionato il quadro delle competizioni europee. A guardare il nostro campionato, iscritte in Europa ci sono: Milano (Eurolega – ULEB), Trento, Reggio Emilia e Torino (Eurocup – ULEB, Torino con una Wild card), Sassari, Capo d’Orlando, Venezia e Avellino (Champions League – FIBA). Otto squadre su sedici, come fare i playoff: situazione che dovrebbe essere rappresentativa di un movimento in gran salute e che invece sembra sovradimensionata per la nostra serie A, in crisi di gioco, giocatori e impianti e della quale le società meno carrozzate rischiano di pagare un grosso tributo in termini di risultati nel campionato di casa.

Tornando alle convocazioni, il primo a dire di no, con un lunghissimo post sui social è stato il capitano Gigi Datome, che ha spiegato che per un giocatore che fa campionato e Eurolega avere anche le partite della nazionale da giocare diventa un impegno troppo gravoso, ma soprattutto ha spiegato che le scelte dettate dalla FIBA e condivise dalla FIP e dalle altre federazioni nazionali, sono di fatto una mancanza di rispetto verso i giocatori (unici attori di tutta la rappresentazione e di cui non viene mai chiesto il parere), messi nelle condizioni di dover scegliere se giocare in Nazionale oppure con la squadra di club che li paga. Una mancanza di rispetto anche nei confronti delle stesse squadre nazionali, che avranno una formazione per la qualificazione e poi una per disputare l’evento (in questo caso i Mondiali). Datome è stato il primo, altri seguiranno, visto che la ULEB ha 16 nazioni affiliate e che le squadre che giocano l’Euroleague ricevono enormi quantità di denaro, che investono per formare squadre complete (almeno nelle intenzioni) e profonde, che non possono rinunciare ai giocatori più forti, per problemi di risultati, visibilità e ritorno di immagine ed economico. Difficile da capire? Per Baumann sì.

Intanto si è giocata la terza di campionato. Tre squadre restano in vetta: Milano che ha battuto Capo d’Orlando, Brescia che ha vinto in casa di Trento e Venezia che ha regolato a fatica Brindisi. Tre squadre anche all’ultimo posto a zero punti: Reggio Emilia, che ha perso a Sassari, Brindisi e Capo d’Orlando. Bene Varese che ha vinto di 31 punti il derby con Cantù, che pare aver esaurito l’effetto rimpasto. Bene anche Bologna, che pare aver dato nuova Energia a Alessandro Gentile (pure lui convocato da Sacchetti) vincente in quel di Pesaro, e Cremona che al termine di una partita giocata su ritmi frenetici ha avuto la meglio su Pistoia. Vincente anche la Scandone su Torino, ma andando a segno solo con gli stranieri (al netto di Fittipaldo), esattamente come ha fatto Milano in Eurolega, che però al contrario di Avellino, la partita l’ha pure persa.

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Gigi Datome Romeo Sacchetti
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Scritto da luigi ceccon

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